Il dolore miofasciale si verifica quando un muscolo o un gruppo di muscoli, insieme ai tessuti connettivi circostanti, sviluppano punti di trigger o trigger point (TrPs).
Nonostante la fisiopatologia della sindrome del dolore miofasciale (MPS) non sia ancora del tutto compresa, sono stati individuati diversi fattori di rischio che contribuiscono alla sua comparsa.
Tra questi:
eventi traumatici
stress
fattori ergonomici (ad es. postura anomala, uso eccessivo del mouse, attività ripetitive, ecc.), fattori strutturali (p. es., artrosi [12 , 13], scoliosi, ecc.)
fattori sistemici come ipotiroidismo
carenza di vitamina D
carenza si sodio, zinco, potassio, vitamine del gruppo B, ferro ecc.
La presenza di comportamenti parafunzionali orali e disfunzioni temporo-mandibolari può causare dolore miofasciale, in particolare a livello facciale, orale o cervicale.
Un fattore importante nella comparsa di dolore miofasciale è anche rappresentato da fattori psicologici, come la depressione e l'ansia.
Gli studi mostrano che i pazineti con dolore miofasciale hanno maggiori livelli di pessimismo premorboso e sono meno propensi ad adottare uno stile di coping socievole.
Gli studi hanno dimostrato che i fattori psicologici, come la depressione e l'ansia, possono giocare un ruolo nell'attivazione dei trigger points nei pazienti con dolore miofasciale.
Il Millon Behavioral Health Inventory (MBHI) è uno strumento di autovalutazione che aiuta a identificare le fonti di stress correlato alla malattia.
In sintesi, la sindrome da dolore miofasciale può avere diverse cause, tra cui anche fattori psicologici e comportamentali.
È importante consultare un fisioterapista specializzato per iniziare un percorso di trattamento del dolore miofasciale in modo da sviluppare un piano di trattamento personalizzato.
Comprendere i fattori di rischio per la sindrome da dolore miofasciale è importante per prevenire e trattare questa condizione dolorosa.
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