Raccontare ad altre persone ciò che ci è accaduto non è sempre facile. Imbarazzo, vergogna e paura di allarmare gli altri ci bloccano e possono portare a isolarci. Specialmente in ambito professionale, dare spiegazioni è spesso faticoso.
Qualche consiglio per facilitare la comunicazione con gli altri:
scegli con cura le parole: prova a sostituire la parola paralisi con infiammazione. Le persone si sentiranno più tranquille e rassicurate; l’attenzione nei tuoi confronti diminuirà. Le parole che usiamo infatti, hanno il potere di evocare sensazioni ed emozioni. Possiamo attenuare le sensazioni negative ed amplificare quelle positive trasformando il nostro vocabolario. Modificando le parole utilizzate, automaticamente trasformiamo ciò che l’altro pensa, sente e fa.
Costruisci la tua storia: utilizza la tecnica dello storytelling per parlare di ciò che ti è accaduto. "Sono le storie che raccontiamo a dare senso a ciò che ci succede". La malattia può diventare una sfida da affrontare, un’avventura che ci conduce in territori ed esperienze nuove. Le persone ci percepiranno a nostro agio e le sorprenderemo per la nostra resilienza.
Usa l’umorismo: è un modo molto potente per alleggerire la situazione, giocare con noi stessi e spostare l’attenzione. Io raccontavo spesso che, per via della scomparsa delle rughe, mi sentivo a sinistra museo, a destra liceo e raccoglievo sempre una risata. Infondere energia positiva è sempre benefico!
Fatemi sapere se questi primi suggerimenti possono essere utili e se può interessarvi qualche consiglio per curare il nostro dialogo interiore e come parlarci per attenuare l’ansia.
Se desiderate un momento di confronto dedicato, sarò felice di ascoltarvi.
Anna Barbieri
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